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Qualcosa di me!

Correvo ogni giorno, mi allenavo sul campo d’atletica o tra gli alberi dei Monti Cimini, il resto del mio tempo era dedicato alla pittura, ma poi ho scelto la musica. 
Ancora oggi appena posso corro, la sensazione del corpo che sposta l’aria col proprio movimento è rigenerante e allo stesso modo lo è avere un’infinita possibilità di colori per creare su una tela bianca.

Tutto comunque è confluito nella musica, “il violino ha un’anima e il legno respira”, i suoni sono colori che dipingono l’aria che mi circonda e si propagano in un movimento di forme concentriche.

Lo ricordo ancora…  il suono di ogni passo che rimbombava sul palco di legno del teatro e l'odore polveroso del sipario rosso scarlatto, l'atmosfera di attesa, sospesa tra il buio della platea silenziosa e la luce forte che illuminava la tastiera, le quattro corde scintillavano.


Attaccai e tutto si animò di colori e vibrazioni... 
La sorpresa degli applausi, tanti, ed il mio primo inchino a 8 anni…decisamente esuberante con il vestito a quadri rosso, cucito appositamente per farmi apparire più "tondetta", vista la mia evidente magrezza.

Da allora, sempre, ancora oggi ogni esibizione conserva quel sapore iniziale, quell'energia e la meravigliosa gioia che rinasce ogni volta e da dentro s'irradia.
Era il Teatro dell'Unione di Viterbo, la città da dove è iniziata la mia storia.

Si dice che la vita sia un teatro e per me nei teatri è sempre cambiata la vita.

A Buenos Aires nel Teatro Coliseum, durante una tournée in Argentina, studiavo sul palco credendo che il teatro fosse vuoto e invece seduto in platea, lì solo c'era Salvatore Accardo e da quella inaspettata audizione ho avuto poi la possibilità di entrare alla Stauffer, la sua accademia, e suonare con la sua orchestra.

Appena diplomata al conservatorio e accademia di S. Cecilia a Roma ho avuto la possibilità di continuare i miei passi professionali suonando come spalla e solista nel Teatro Caio Melisso e il Teatro Nuovo (Mozart, Vivaldi, Sarasate) nella magica atmosfera di Spoleto che ha segnato molto la mia vita, lavorando con direttori quali Umberto Benedetti Michelangeli, De Bernard, Spiros Argiris e fu in teatro che è arrivata la risposta positiva della mia audizione in Germania.

"L' ammiro per le sue magnifiche qualità musicali, violinistiche e professionali."
                                                                    Umberto Benedetti Michelangeli

Poi al Teatro alla Scala di Milano è avvenuto l’incontro speciale con il Maestro. La possibilità di lavorare come spalla e tra le prime parti ha rappresentato una vera esperienza di vita oltre che musicale, potendo inoltre collaborare con tantissimi grandi musicisti (Sawallisch, Sinopoli, Rostropovich, Chung, Gergiev...).

Ho avuto, fin da bambina, la preziosa possibilità di frequentare musicisti di altissimo livello tra cui F. Ajo, G. Zhislin, L. Kaplan, S. Accardo, B. Antonioni, che mi hanno aiutata a crescere talvolta anche oltre le ”diteggiature” e sono stata educata coltivando la musica come un’opportunità di scambio, emozioni, affetti e conoscenza. 
U. de Carlo e Arrigo Pelliccia sono stati i primi e fondamentali musicisti, che mi hanno fatto nascere violinista e con i quali ho condiviso la meraviglia dei miei primi suoni.

"Straordinaria vitalità e grande capacità comunicativa, altissimo il livello musicale e violinistico." 
                                                   L. Kaplan (senior violin professor Julliard School - New York)

Ho partecipato e sono stata premiata più volte in concorsi nazionali e internazionali, ma ho imparato che lo studio non serve per primeggiare ma per elevare e affinare i livelli della comunicazione con sé stessi e con chi ci circonda. 
La musica non ha genere, è forma, colore, magia, anima e idea... nella musica non c’è discriminazione, razzismo, pregiudizio, non conta l’appartenenza se non quella del sentimento e della comunicazione per creare una nuova "dimensione dell'incontro".

"Spiccata personalità e altissimo livello tecnico e musicale."
                                                                           M. De Bernard                  

Anche nella didattica l'incontro e l'empatia sono fondamentali: insegno da molti anni, sono docente presso il Conservatorio di Roma - Santa Cecilia e sono invitata a tenere Master in Italia e all’estero.

Ho sicuramente ereditato lo spirito dell’insegnante dai miei genitori, professori ma non musicisti e credo che l'insegnamento sia una grande dimostrazione di generosità, competenze, esperienza e passione da condividere con i propri alunni.

Oggi suono in Italia e all’estero nelle più prestigiose sale e teatri, come solista e con diverse formazioni di duo, dalle più tradizionali come il pianoforte e la chitarra, a quelle meno usuali come l’arpa, e declino le varie “dimensioni dell’incontro” concertando con altre arti: la danza, l’immagine, la pittura.

L’importanza della musica va oltre la "performance personale" e io sono a servizio di questo "Oltre".

 

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